Enciclopedia fondamentale delle emergenze
Conflitti/crisi politico-militari. Sono la causa principale di una crisi umanitaria e, a sopportare le conseguenze più gravi, sono quasi sempre donne e bambini. La situazione si aggrava quando si combinano con i disastri naturali (leggi sotto!)
“In Kenya 300.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case e a rifugiarsi nei campi di accoglienza. In Ciad si stima che 30.000 delle 52.000 persone fuggite richiedano immediata assistenza” (Hilde Johnson, Vice-direttore dell’UNICEF)
Durante una guerra accade spesso che i bambini siano reclutati, anche se è vietato dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia; la guerra lascia dopo di sé le mine-antiuomo, il triste record per le vittime è della Colombia.
In Sudan il governo per ripristinare ordine in Darfur usa gli Janjaweed (dall’arabo “diavoli a cavallo”). Armati fino ai denti, incendiano villaggi, uccidono, saccheggiano e scappano via.
Disastri naturali. Se si combinano con un conflitto (leggi sopra!) la gente è abbandonata a se stessa: gli ospedali non funzionano o è difficile distribuire gli aiuti umanitari. Diminuisce l’acceso all’acqua potabile, non si va a scuola per paura o perché le scuole non ci sono più e aumentano i rischi di abuso per donne e bambini.
In Pakistan per un terremoto morirono 73.000 persone e molti bambini rimasero orfani. Si fa scuola sotto le tende e quando è bel tempo si va tutti all’aperto e, sulla lavagna che porta con sé, l’insegnante scrive “This is our classroom!”
Un disastro naturale si può prevedere? Un terremoto purtroppo no, ma un ciclone o uno tsunami sì! Noi possiamo sforzarci di migliorare la nostra risposta all’emergenza informando e preparando la popolazione, dando assistenza e aiuti immediati (come è successo in Bangladesh col ciclone Sidr o in Mozambico), ma anche donando (leggi raccolta fondi!).
Epidemia. Accade quando una malattia si diffonde facilmente tra un gruppo di persone. In Iraq si è verificata una grave epidemia di colera a causa dell’acqua contaminata. E’ una dei primi nemici da sconfiggere durante un’emergenza: taniche di acqua potabile, compresse per potabilizzare l’acqua e sali per la reidratazione, perché di diarrea si può morire! E poi c'è il morbillo, che si diffonde rapidamente in un campo per sfollati: l'unico rimedio per prevenire l'epidemia è la vaccinazione di massa dei bambini.
Raccolta fondi. Riguarda me che scrivo e te che leggi, perché noi siamo fortunati a saper scrivere e leggere, ad usare un pc, ad avere l’energia. A noi si rivolge l’appello UNICEF di 856 milioni di dollari per le crisi umanitarie… sono tanti ma noi siamo di più!
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