Mukesh Somaji Damore è un ragazzo
indiano di
12 anni che ha lasciato il suo villaggio natale due anni fa per andare a
lavorare nei campi di cotone perché un uomo senza scrupoli aveva bussato alla sua porta con la
speranza di una vita migliore, e lui l'ha seguito.
Ogni mattina, a stomaco vuoto, doveva svegliarsi prima dell’alba per cominciare a spuntare e impollinare le piante di cotone in piantagioni dove si faceva uso di pesticidi, senza una mascherina di protezione.
Dopo 14 ore di fatica, aveva a disposizione solo
un sacchetto di farina e se voleva mangiare degli
ortaggi, doveva
comprarseli con i suoi pochi soldi, che non bastavano mai. Per questo motivo il suo
datore di lavoro gli fece un
prestito.
Era però l'ennesimo
inganno: quando il padrone consegnò a
Mukesh la
paga decurtata del prestito, infatti, gi diede solo mille rupie, pari a poco più di
15 Euro, per
3 mesi di lavoro nei campi.
“Mi sentivo molto triste. Erano giorni in cui piangevo molto” ricorda
Mukesh.
E alla
fatica, i
maltrattamenti, gli
inganni, la
fame, si aggiungeva anche la
mancanza di un letto:
Mukesh infatti dormiva accanto ad una dozzina di ragazzini, sul pavimento di una baracca.
Adesso
Mukesh, grazie ad
UNICEF è tornato a
scuola perché
solo lo studio può permettere una vita migliore. Non sa quando smetterà di studiare ma di sicuro sa che non tornerà mai più a lavorare in una piantagione di cotone!
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