Infobus UNICEF

Infobus UNICEF

Mercoledì e Giovedì alle 16,00 nel Parco di Habbo si parla di...

Mutilazioni Genitali Femminili

Ogni anno circa tre milioni di bambine e donne che abitano in Africa e in Medio Oriente vengono sottoposte ad un orribile intervento che consiste nelll'incisione o nell’asportazione, in parte o in tutto, dei genitali femminili esterni.

I rischi che corrono queste bambine e queste donne sono gravi e irreversibili per la loro salute psico-fisica. Molte bambine entrano in uno stato di shock a causa dell'intenso dolore e del pianto irrefrenabile che segue.

Le mutilazioni genitali femminili (MGF) non sono pratiche circoscritte al continente africano, ma si stanno estendendo anche in Paesi industrializzati per via dei crescenti flussi migratori di popolazioni.

Le ragioni per cui avvengono le MGF sono svariate: sessuali, culturali, igieniche ed estetiche, ma soprattutto ragioni religiose (quasi sempre dovute ad arbitrarie interpretazioni dell'Islam da parte di alcuni imam).

Le mutilazioni genitali sono generalmente praticate su soggetti molto giovani, in media ragazze che non hanno ancora compiuto 15 anni, ma non mancano casi di interventi praticati su bambine appena nate o di pochi mesi.

L'UNICEF considera le mutilazioni genitali femminili, in qualunque forma, una palese violazione dei diritti della donna e un danno grave alla sua salute.

Le MGF sono discriminatorie e violano il diritto delle bambine alla salute, alle pari opportunità, a essere tutelate da violenze, abusi, torture o trattamenti inumani, come prevedono tutti i principali strumenti del diritto internazionale.

In libreria si può trovare il libro “Facce di Bronzo”, i cui proventi sono stati devoluti all’UNICEF per finanziare proprio un progetto contro la pratica delle mutilazioni genitali femminili in Egitto.


Scopri di più sull'Infobus Unicef >>